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Diario cambogiano: alla scoperta del sud

Diario cambogiano: alla scoperta del sud. Giovani monaci buddisti camminano in un tempio.
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Diario cambogiano: alla scoperta del sud

Direttamente dalla Cambogia, andiamo alla scoperta del sud!

Dove eravamo rimasti?

Ero partita a febbraio, con l’insostituibile aiuto de L’Ufficio dei Viaggi, ricordate? Atterrata a Phnom Penh, la capitale, insieme al mio compagno abbiamo passato lì i primi 4 giorni, esplorando il più possibile e facendo guerra strategica al jet lag!

Poi ci eravamo spostati nelle turistica Siem Reap, dove sono rimasta a bocca aperta visitando Angkor Wat, il più grande gruppo di templi religiosi al mondo, un luogo sacro e meraviglioso che non si ha mai abbastanza tempo per approfondire (infatti dovrò tornarci)!

Koh Rong Sanloem

Il nostro viaggio è continuato rotolando verso sud, ci siamo spinti fino a Koh Rong Sanloem, un’isoletta a un’oretta di motoscafo dalla città di Sihanoukville.

Koh Rong Sanloem è un’isola al largo della costa della Cambogia, ha guadagnato popolarità come destinazione balneare per i viaggiatori e anche come posto fuori dalle rotte comuni per chi, come noi, viaggia con lo zaino in spalla. Una volta arrivati a destinazione, è facile capire perché Sanloem sia così apprezzata: ha bellissime spiagge di sabbia bianca e acque cristalline, una comunità vivace composta da persone del luogo e una ventina di occidentali che l’hanno scelta come cas e luogo di lavoro.

Spiagge Koh Rong Sanloem

Godersi la spiaggia, prima di tutto, nuotare e fare snorkeling nella vicina barriera corallina o esplorare le grotte al largo, dove i pescatori locali vivevano in passato prima che il turismo lì diventasse popolare.

Si arriva a Saracen Bay, la zona più turistica di Sanloem, con sabbia bianca, finissima e un mare azzurro da far girare la testa! Ristoranti, bar, resort, ma anche posti dove noleggiare kayak o attrezzatura da immersioni: si trova tutto quello che serve in un luogo paradisiaco, ma senza gli eccessi di posti più famosi!

Vale la pena farsi un giro anche sulle deserte Sunset Beach e Lazy Beach, per un’esperienza alla Castaway ma senza correre alcun rischio: la calma e la bellezza dei paesaggi vi conquisteranno! Una visita al vecchio faro, ora base paramilitare, è un’altra delle escursioni che si possono fare: bisogna noleggiare una barca fino a Buck Beach e poi scendere a mare, trasportando le proprie borse sopra la testa, in quanto non c’è un molo a cui attraccare!

Vita nel villaggio

L’ultimo posto che raccomando, e anche il mio preferito, è M’Pai Bay, un villaggio di pescatori, in cui vivono poco più di cento persone, e dove l’atmosfera è sempre amichevole e distesa. Siamo stati un mese in questo piccolo angolo di mondo e ci siamo rigenerati, lontani dai rumori della città, svegliandoci tutti i giorni col rumore del mare sotto casa!

Qui troverete ristoranti, bar, qualche supermercato e un negozio che vende anche vestiti; non ci sono macchine, solo due camioncini che servono a trasportare merci o strumenti di lavoro pesanti, c’è una sola strada asfaltata, mentre il resto è sterrato, e non esistono bancomat o banche sull’isola.

La vita è affascinante e diversa, tre volte al giorno manca la corrente perché l’isola si affida a generatori e non c’è abbastanza elettricità prodotta per quanta ne serve, è un po’ come tornare indietro nel tempo, in un’epoca in cui quasi nessuno di noi ha neppure vissuto.

Eppure, questo ci ha dato modo di stringere rapporti stretti di passare molto tempo all’aria aperta a esplorare spiagge, cascate, pezzi di giungla e altre isole! A proposito di isole, potete facilmente fare una gita di un giorno o due sull’isola di Koh Rong, la sorella maggiore di Koh Rong Sanloem: altrettanto bella ma più grande, turistica e meno selvaggia.

Kampot: la capitale del pepe

Dopo la vita sull’isola, siamo stati contenti di ritornare in una città, vedere persone diverse e noleggiare uno scooter per andarcene a esplorare!

Kampot è situata sulla costa meridionale della Cambogia, bagnata da un grosso fiume e con montagne verdeggianti sullo sfondo. È nota per le sue piantagioni di caffè e per essere la capitale del pepe. Qui il pepe vale quanto l’oro, è coltivato, usato e rispettato da tutta le gente del posto, che ne ha fatto un ingrediente indispensabile della propria cucina.

Cosa fare a Kampot

Si possono visitare sia le piantagioni di caffè che quelle di pepe, prenotando una visita guidata si ha riceverà un tour completo e ricco di storia e degustazioni.

Non mancano ristoranti, cibo di strada e mercati locali, ma anche corsi di cucina, locali aperti da occidentali o gente del posto. È una cittadina piccola ma molto vivace, dove assaggerete cucina tipica cambogiana, ravioli cinesi o zuppa di squalo coreana. I palati più curiosi saranno felici di queste incursioni culinarie!

Qui ci sono persone da tutto il mondo, si sente parlare ogni tipo di lingua: francese, inglese, tedesco, cinese, e perfino ebraico!

Un’escursione da non perdere è passare uno o due giorni a Kep, la capitale del granchio! In questa piccola cittadina di mare basta andare al mercato del pesce per ritrovarsi circondati da granchi di ogni dimensione e pesci di ogni sorta!

I ristoranti che servono ottimo pesce accanto al mercato non si contano, approfittatene per gustare un pranzetto a base di pesce e – indovinate? – pepe di Kampot!

Un’altra gita meritevole di un po’ del vostro tempo (basta anche un pomeriggio) è il monte Bokor. Sommersi nel verde, viaggerete su strade serpeggianti attorno alla montagna, vedrete uccelli e scimmie, alberi di cocco, di mango e di papaia, e una giungla ricca e lussureggiante che ospita tantissime specie di animali esotici!

Viaggiando in Cambogia, ho trascorso molto tempo al sud, un luogo ricco di storia e cultura, affascinante e dai mille volti; non fatico a comprendere come mai, proprio il sud, un tempo veniva chiamato ‘La Perla dell’Asia’.

E se anche voi volete scoprire questo Paese affascinante e ricco di bellezze naturali e culturali, non esitate a chiedere aiuto all’unico e inimitabile Ufficio dei Viaggi. C’è un mondo da esplorare al di fuori delle solite rotte!

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