Cuba
Fare un viaggio a Cuba vuol dire tornare indietro nel tempo, immergersi in un ambiente semplice, essenziale, prevalentemente contadino, nel quale le persone vengono prima delle cose: è un’esperienza umana prima che un viaggio di esplorazione dei (bellissimi) luoghi che l’isola ha da offrire.
La strada principale è piena di casette colorate a un piano, quasi tutte case particular, bar o negozi di souvenir, ma c’è anche un mini supermercato, un barbiere e l’ufficio del turismo, dove si possono prenotare i tour, i bus e i taxi. Quasi tutte le auto che abbiamo visto da l’inizio fino alla fine della vacanza erano stupende: i classici macchinoni vintage anni ‘50, coloratissimi, proprio quelli che si vedono sempre nelle immagini di Cuba.
E’ tutto vero, e noi eravamo euforici! Nella piazzetta principale c’è gente che gioca a domino, e un piccolo bar con la tipica musica cubana che cerca turisti a cui vendere lezioni di salsa per la serata.
L’Avana è meravigliosa, è una città che sa essere romantica, interessante, sconvolgente, decrepita e moderna tutto nello stesso momento, anzi, nel raggio di pochi metri. Habana Vieja è la zona turistica per eccellenza, con le vie di ciottoli, la Catedral di pietra, le porte azzurre. La Bodeguita del Medio, passaggio immancabile, è un rumoroso angolino che non ha più niente, a mio parere, di quello che doveva essere in origine, ma se volete vedere turisti dai cappelli ridicoli è il posto giusto. Non so perché di Cuba si vogliono sempre rimarcare gli aspetti negativi, scontati e negativi. Forse perché così dimostriamo a noi stessi di essere persone di senso critico.
Dicendo questa frase si compie un errore per me imperdonabile: si mette in dubbio la genuinità della cultura di un popolo intero, oltre che di ogni singola persona che abbiamo incontrato nel viaggio. Ma io credo che la loro ospitalità, la loro capacità di sorridere, l’amore per il rum e la musica, per la loro bella isola, sia tutto vero, sia parte di loro e li rende ai miei occhi un popolo straordinario e unico al mondo. Forse si è capito, ma sono tornata piena di domande e in genere i posti che mi fanno questo effetto sono i miei preferiti e sono i posti dove voglio tornare, ancora, ancora e ancora.
Hasta pronto, Cuba!