Sevilla: Sol y flamenco
A L’Ufficio dei Viaggi siamo abituati a prendere due aerei nel giro di 24 ore figuriamoci se ci può spaventare prenderne due in 48.
Questa volta siamo partiti alla volta di Siviglia! Siamo partiti dall’aeroporto di Venezia alle 7.45 e alle 11.00 eravamo già arrivati a destinazione e abbiamo subito iniziato la nostra visita della città.
La Cattedrale di Siviglia è enorme e finemente decorata e vi è, all’interno, il sepolcro di Cristoforo Colombo, segnalato da un enorme monumento. La Giralda è la torre campanaria della Cattedrale, un tempo minareto della moschea di Siviglia, alta 104 metri e composta da ben 34 rampe per arrivare sulla cima. Noi abbiamo voluto affrontare la scalata, da coraggiosi esploratori quali siamo, e già a metà del percorso la lingua era srotolata a terra. Abbiamo fatto due o tre soste lungo la salita, utili anche per ammirare il panorama dalle finestrelle sulle rampe, man mano che si sale, e alla fine ce l’abbiamo fatta. Sulla sommità si gode di un meraviglioso panorama sulla città.
Decidiamo poi di andare a vedere Piazza di Spagna e il parco di Maria Luisa. Non ci sono parole per descrivere la bellezza e la vastità di questo luogo, le foto parleranno per noi. Essa, a forma semicircolare, rappresenta l’abbraccio della Spagna e delle sue antiche colonie. I quattro ponti che la caratterizzano, simboleggiano i quattro antichi regni di Spagna e la panche, ornate dalle celebri mattonelle in ceramica andaluse, le azulejos, rappresentano le quarantotto province spagnole, posizionate in ordine alfabetico.
Siamo poi rientrati in hotel ma la giornata non poteva finire qui, abbiamo deciso di andare a vedere uno spettacolo di flamenco per immergerci in pino nella cultura sivigliana.
Il ballo del Flamenco è tipico della popolazione gitana, ovvero gli zingari dell’Andalucia. Pare che questa particolare danza ha avuto origine nella seconda metà del ‘700, praticata principalmente dai gitani in modo clandestino perché non erano liberi di esprimere le proprie tradizioni all’interno del regno. Grazie a Carlo III, questa popolazione ottenne il consenso di circolazione libera, consentendo così al Flamenco di diffondersi per tutto il sud e in tutta la Spagna.
Si conclude qui la nostra prima giornata di viaggio.
La mattina seguente dopo una ricca colazione la nostra visita è ricominciata. Tra shopping e passeggiate abbiamo deciso di non farci mancare neanche un giro in carrozza! Il miglior modo per conoscere Siviglia è infatti una passeggiata sulla carrozza trainata da un cavallo. Abbiamo avuto modo di salire sopra uno di questi mezzi storici e ci è piaciuto particolarmente.
La giornata è passata in un attimo e senza accorgercene era già arrivato il momento di tornare a casa, il nostro volo ci aspettava.
Lo que Sevilla te da, no te lo quita nadie… e noi siamo già pronti a 48 ore alla scoperta del mondo!