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Digital Green Pass: può salvare il turismo?

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Digital Green Pass: può salvare il turismo?

In questi giorni ci siamo molto documentati circa questa novità sul fronte Europeo leggendo diversi giornali e ascoltando diversi pareri. Riportando le informazioni che ci forniscono i media, sembra che l’Unione Europea si stia mobilitando con una proposta di legge che ci permetterà di tornare a viaggiare in sicurezza. Sta prendendo sempre più piede la creazione di un passaporto vaccinale europeo, chiamato Green Pass!

 

Cos’è il Green Pass?

Il Green Pass non è altro che un documento che certifica una delle tre variabili per poter partire:

  • L’avvenuta vaccinazione contro il Covid;
  • L’esito negativo di un tampone molecolare;
  • La ripresa o guarigione dal virus.

Si presume che il Green Pass si presenti con un QR code in formato cartaceo o digitale.
Secondo quanto riportato dai media, il Green Pass è una proposta legislativa, non un optional. Affinché venga messo in atto, questa proposta necessita dell’approvazione di tutti i Paesi dell’Unione Europea.

 

Opinioni contrastanti e non

Riguardo a questo argomento scottante, Ryanair si è esposta dicendo “Sui nostri voli non sarà richiesto il passaporto vaccinale”. Così facendo, Ryanair ribadisce a tal proposito la scelta di voler occupare tutti i posti in aereo, dato il rispetto delle norme sanitarie in termini di sicurezza.
Viene garantita la sicurezza ai passeggeri non solo tramite l’uso della mascherina, ma anche dai filtri dei velivoli. La compagnia garantisce, infatti, il ricambio dell’aria ogni 3 minuti, con una qualità paragonabile a una sala operatoria.

Anche il Presidente del Consiglio, Mario Draghi, si è esposto alla tematica del Green Pass, sottolineando che: “La libertà di movimento deve andare a pari passo con la garanzia di salute, senza discriminazioni e nel rispetto della tutela dei dati sensibili dei cittadini europei”.

Il premier ha anche aggiunto: “L’obiettivo è dare, entro 3 mesi, un certificato digitale a coloro che sono stati vaccinati, che hanno effettuato un test diagnostico per il Sars-Cov-2, o che sono guariti. La Commissione dovrà presentare delle linee guida dettagliate e gli Stati membri dovranno essere in grado di renderlo operativo”.

 

Assoviaggi si espone

In primis, si è esposto anche Assoviaggi (Associazione Italiana agenzie di viaggio e turismo) nei confronti della proposta di un passaporto vaccinale europeo. L’associazione italiana la definisce come una tra le richieste più innovative avanzate al governo verso uno dei comparti in assoluto più feriti dalla pandemia, il settore dei tour operator e delle agenzie viaggi.

La presidente nazionale di Assoviaggi, Rebecchi, si è esposta dicendo: “Non stiamo parlando di un passaporto vaccinale ma di protocolli comuni tra paesi per far sì che ci sia mobilità di viaggiatori almeno in ambito europeo. Questo sistema eviterebbe una confusione procedurale che neanche i vaccini potrebbero scongiurare, e che ha l’urgenza di essere messo in piedi “entro 30-60 giorni”.

 

Cosa ne pensiamo noi…

A distanza di un anno dall’avvento della pandemia, solo oggi siamo forse giunti a una possibile soluzione, che speravamo di avere molto prima. In quanto Agenzia Viaggi siamo molto fiduciosi e speriamo che questo possa essere un incentivo, rapido e preciso, per poter tornare a riscoprire il mondo in libertà e sicurezza.

Ora, lasciamo a voi una riflessione su questo argomento che sta facendo parlare l’Europa intera!

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